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24 giugno 2012

L'erba della vicina è sempre più verde

Tutti interessati all'erba del vicino che è sempre più verde. E a volte anche più buona.
Ci si preoccupa sempre di curare e rendere il proprio pratino sempre più verde di quello del vicino. Mentre è il pratino della vicina ad essere sempre il più rasato e bramato.
Ultimamente, invece, è il praticello del vicino polacco a destare il maggior interesse.
Il pratino del vicino e non il pratino della vicina. Vicina polacca o meno, poco importa. Quello che importa è il suo pratino.


18 giugno 2012

Non è un mio problema

Non è colpa dei furbi se hanno successo. Il problema è che ci sono troppi ingenui, tanti fessi.
I furbi sono il gradino successivo dell'evoluzione e il loro segno distintivo è la paraculaggine. Per qualsiasi cosa loro hanno una scusa, è genetica, c'è poco da fare.
La paraculaggine si è rivelata essere una forma di protezione molto efficace. Infatti, gli individui che ne fanno uso spesso manifestano evidenti carenze dal punto di vista fisico o intellettuale.
Non li coglierete mai in fallo. Anzi, il fallo saranno sempre pronti a rifilarvelo, a infilarvelo, proprio lì.
Se al mattino vi svegliate, vi contate le palle e ne contate due in più del normale, correte. Non siete dei paraculo e avete il nemico alle spalle.


13 giugno 2012

Il seno di Poi

Ho deciso di scrivere un post sul seno. No, avete capito male, il pc è appoggiato, come sempre, sulla scrivania. E comunque, io il seno non ce l'ho.
Ho deciso di scrivere un post sul seno, dicevamo. No, niente di matematico, o per lo meno non credo, non so mai dove andranno a parare i miei post quando li scrivo, o che piega prenderanno. Di sicuro sarà una piega tondeggiante, come un seno.
Ho deciso di scrivere un post sul seno perché è sempre un ottimo argomento.
Di solito è un argomento che varia tra zero e uno. Ok, avete ragione, vi ho fregati, è arrivata la matematica e voi proprio non la reggete.
Ci sono seni che non si reggono per i quali ci vorrebbe un reggiseno che non esiste.
Ci sono seni per cui il reggiseno è di troppo, che ci offriremmo di reggerli, di portarli e trasportarli con le mani. Siamo sempre stati dei sostenitori della moda prêt-à-porter.
Non piace la funzione seno ma piace la funzione del seno, antistress.
Eppure c'è gente che per il seno ha perso il senno.


10 giugno 2012

Dimmi cosa mangi e ti dirò cosa pensi

È arrivato il momento, siete tu e lei uno difronte all'altro. Solo voi due, a separarvi solo un menù.
Innanzi tutto siete fuori a cena, avete accettato di uscire e si presuppone vogliate mangiare quindi per quella sera non ci dovrà essere dieta che tenga. Nel caso voi abbiate invitato l'altra persona e siate voi ad essere a dieta... Beh, non voglio nemmeno pensare che possiate essere così stupidi.
Attenzione a quello che ordinate, potrebbe parlare al posto vostro.
Mai e dico MAI ordinare un'insalatina. È risaputo che chi spelucca a tavola spelucca anche a letto.
Evitate anche piatti semplici come una banale pasta al pomodoro o una caprese. Il messaggio che lancereste sarebbe del tipo:"Sono così incapace che a casa da solo non so nemmeno mettere insieme della mozzarella e qualche pomodoro."
Attenti a quello che ordina la persona che vi sta davanti. Se dovesse ordinare una pizza tonno e cipolla, mi dispiace ma non credo la serata finirà come avevate pronosticato.


3 giugno 2012

Nobody expects earthquakes

Un altro terremoto, inaspettato. Inaspettato come l'inquisizione spagnola.
Un altro terremoto, è il modo che ha la Terra di dirci che è viva. Un po' come un San Bernardo che ti salta addosso quando torni a casa. Non sempre fa piacere. Sappiamo che ci sei, che vivi, non c'è bisogno di farcelo sapere sempre.
Un altro terremoto e io non l'ho sentito, un'altra volta. È un chiaro segnale da parte della "Selezione Naturale".
In natura sopravvive solo il più forte o chi scappa dal più forte e io non posso essere più forte di un terremoto, ma nemmeno mi accorgo della presenza del più forte.
Ebbene io accetto la sfida cara "Selezione Naturale", mi creo un sismografo casalingo. Prendo una penna, sufficientemente pesante e l'appendo per mezzo di un elastico alla mensola. Siccome faccio le cose per bene segno anche a matita delle tacche come riferimento.
Rimarrebbe comunque il piano B, passare la vita svincolato da terra, in volo. Cazzo sto studiando a fare, perché non ci ho pensato prima?
La mia arma sarà il rifornimento in volo. Il rifornimento in volo e delle ridondanze per diminuire la manutenzione a terra. Le mie due armi saranno il rifornimento in volo, delle ridondanze per diminuire la manutenzione a terra e un aeroporto costruito nel nulla. Le mie tre armi saranno il rifornimento in volo, delle ridondanze per diminuire la manutenzione a terra, un aeroporto costruito nel nulla e una completa devozione agli smorzatori. Le mie quattro armi saranno.... Rifacciamo.


2 giugno 2012

Come non mai

Cecio e Legume si guardavano nelle palle degli occhi, imbarazzati quasi di più che non guardandosi le palle, in attesa della Morte.
Passarono diversi minuti ma tutti uguali tra loro, tutti noiosamente uguali. Due palle enormi, due palle che nessuno aveva visto all'altro. Erano tutte palle, in realtà Cecio con la coda dell'occhio stava guardando senza che Legume se ne accorgesse.
Ad un certo punto, arrivò La Morte.
"Scusate il ritardo, ma avevo perso il treno. E poi, citando Legume, io capito sempre a fagiolo" disse la rossa. Legume si sentiva violato, d'accordo che era una bellissima frase ad effetto, ottima per l'ingresso in scena, ma era la sua frase ad effetto.
"Ma come diamine hai fatto a perderlo? Un treno è grandissimo" rispose Cecio.
Legume si sarebbe messo una mano sulla faccia se solo avesse potuto. Si riprese subito però, non appena sentì Cecio parlare a Kia.
"Ben tornata agente 899"
"Grazie Cec..."
"Ah ma quindi tu..." interruppe Legume.
"Ma era ovvio Legume non l'avevi capito?" replicò il ceceno.
"No scusate, io cosa?"
Nessuno prestò attenzione alle parole di Kia
"Tu menti..." disse Legume rivolgendosi a Cecio.
"Perché non lo chiedi a lei..."
"Chiedermi cosa?"
Ancora nessuno rispose alla ragazza che stava iniziando a spazientirsi.
"Ma... allora è come sembra..." il detective rimase ammutolito
"Aspetta Legume posso spiega..."
"Ahahahahaha È esattamente come sembra" la interruppe Cecio.
"È tutto cambiato, ora..."
"Zitta, non mi parlare" anche Legume la interruppe facendola solo irritare all'inverosimile.
"Legume io ti..."
"...Ho fregato" completò la frase il mezzo cieco.
"No cazzo! Mi avete stufato!"
Incazzata come non mai, tirò la borsa, pesante come non mai, in testa a Cecio che provò un dolore come non mai. Mai nella sua avita aveva ricevuto una tranvata del genere, un colpo preciso, alla base della nuca. Cecio cadde a terra svenuto.
Kia rimase sorpresa della sua stessa violenza e vide Legume ancor più sorpreso. Gli si avvicinò, gli raccolse la mandibola che dallo stupore era caduta per terra e lo slegò.
"Non c'è tempo per le spiegazioni, ti spiego quando saremo lontani da qua, al sicuro."
Legume, ancora sotto shock, non osò controbattere. Si mise ad aiutare la sua liberatrice alle prese con il corpo di Cecio.
Lo legarono e lo appesero ad un gancio sulla parete, dopodiché se ne andarono.
Cecio riprese conoscenza e subito capì quel che era successo. L'avevano fregato ed erano scappati, insieme. Lui, invece, era appeso al muro, a quello che era diventato il muro del pianto, del suo pianto.
Pianse come non mai.


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