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27 agosto 2013

Haters gonna hate... Again and again

"Non può essere un caso che in nessuna lingua terrestre esista l'espressione "Bello come un aeroporto""
Men che meno lo si può dire se l'aeroporto in questione è Orio al Serio.
Il tempo di entrare nell'aeroporto e capisci subito il significato dell'espressione: "Due pesi e due misure". Le tue misure e i tuoi pesi e i pesi e le misure di Rayanair.
"C'è scritto che il bagaglio deve entrare nel coso per le misure, non che deve anche uscirne."  
Per noi sono 20 Kg, per Ryanair 23 e per la questura 6.
Passati i controlli c'è la prima vittima. A non vedere Valencia è una sfortunata confezione quasi finita di crema solare.  La sua unica colpa era di riportare un 200 mL in sommo di un'etichetta.
Arrivati a Valencia non ci accorgiamo di essere capitati nel giorno della tipica festa patronale delle cose che devono esserci e non ci sono e delle persone che non devono esserci e ci sono. Pazienza si passa oltre.
Valencia ha una planimetria estremamente facile, è praticamente impossibile perdersi.
"Siamo qui da poche ore e com'è che sai già tutte le strade?" "Prima mi sono fatto in giro da solo e ho cercato inutilmente di perdermi."
Scopriamo sotto casa l'esistenza di un posto che fa il Mojilitro e il Cuba Litro, vi lascio indovinare con quanti arti eravamo soliti fare le scale per tornare in casa...
Il mattino ha l'oro in bocca, ma noi non siamo materialisti e ci accontentiamo di essere ricchi nell'anima. Con calma prendiamo il treno con destino destinato a portarci in spiaggia.
Arrivati in spiaggia ci accorgiamo subito di come la crisi abbia duramente colpito la Spagna. I prezzi dei pezzi di sopra dei bikini sono così alti che impediscono alla maggior parte delle donne di comprarsene uno. E così giornate da dedicarsi al divertimento ci vedono, invece, impegnati nel sociale a contemplare questa piaga della società moderna.
I delfini sembrano volerci dire qualcosa, ma noi siamo solo la terza specie più intelligente presente sul pianeta e vediamo solo salti mortali. Anche se non sentiamo fischiettare l'inno americano. E nemmeno quello spagnolo a dire il vero.
"In realtà il messaggio era questo: "Addio e grazie per tutto il pesce.""
Così le giornate passano via parlando delle cose più disparate e viaggiando su e giù per le scale mobili del Corte Inglés che si muovono a ritmo di minimale.
"Perché sai tutte queste inutili?"
Mentre in casa vige la tirannia dei Windows Phone che decidono di impossessarsi di tutta la banda del Wi-Fi. Nemmeno suonasse il rock, la banda.
Intanto un gruppo di Milf cerca di impossessarsi di noi, o meglio di una parte di noi.
"Hellooooooo"
Ma noi non cediamo al tono caliente come un pulpo alla gallega e, invece, facciamo nostra la cultura del tennis.
Così pensando a servizi e servizietti più o meno servizievoli arriviamo in posto dove il servizio è ottimo. Un servizio che fa centro, che fa subito punto, ace, ma di succo ne abbiamo fin sopra le orecchie. Un servizio gentile, educato e ammiccante che ci riempie di tapas. Tapas caserecce e calienti come l'accento del camerire. Ottime tapas, ma anche ottime topas in giro per i locali.
Così ripieni di cibo come involtini primavera, anche se siamo in estate, ci prestiamo a tornare a casa ricordandoci che:
"Aqui todo es muy bueno y casero"


11 agosto 2013

Haters gonna hate

Fotografare i soliti pranzi è troppo mainstream.
Si inizia così con una foto al pranzo a bordo di un B767-300 che sembra cadere a pezzi negli interni.
Pranzo con una pasta che ha la magica proprietà di non sapere niente anche se condita e con cracker. Cracker salati in superficie, ma i migliori sono quelli salati nel profondo, dell'anima.
Arrivi e ti chiedi anche come mai i dossi della Repubblica Domenicana sono al contrario, sono fossati.
Finisci con l'interessarti anche di antropologia e a chiederti cosa accada alle domenicane tra i 26 e i 37 anni che possa trasformarle da fighe a donne-fanta. Donne come la Fanta che non è buona ma è tanta.
Nel frattempo conosci gente, o meglio... Loro ti conoscono grazie alle tue performance alcoliche durante gli spettacoli. Reggere sei shot di vodka uno dopo l'altro e due cuba libre non è da tutti. Un attimo e diventi il Paul Gascoigne del villaggio, ma non si parla del talento nel beach soccer.
Quel poco di talento che si ha lo si usa tutto nel beach volley. Partite durano fino al calar del sole tanto che decidono di darci in autogestione il campo. E di quelle giocate che nemmeno nella World League.
Nel tempo libero, perché il beach volley è una cosa seria, si arriva poi a dimostrare che spesso la simpatia va con il quadrato del girovita, infatti io sono molto simpatico.
Ci si fa la barba e si cerca di passare inosservato al ristorante in mezzo ai sedicenni e sedicenti tedeschi, ma a fregarti è l'incarnato. O forse la maglietta della Vespa con il tricolore, la cosa non è chiara. Anche perchè la Cosa non si chiamava Chiara prima di entrare nei Fantastici 4, ma nel tempo libero tira le freccette insieme ai suoi amici supereroi, capitani da Capitan Veratur.
La vacanze entra nel vivo e inizi a invertire le dosi del caffellatte.
Si diventa pappa e ciccia, letteralmente, con lo chef che alle tre di notte ti svela in anteprima il menù della giornata.
Così, oltre alla pancia, crescono anche le amicizie e le consapevolezze, ma è già tempo di tornare a casa. Tempo di disfare la valigia e rifarne un'altra per ripartire.
Ricordatevi solo due cose fondamentali: attenti ai cavalli che sono delle persone orribili e "voy a reír, voy a bailar. Vivir mi vida la la la la"




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