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26 marzo 2013

Diorama

Legume aveva sempre diviso i casi in: casi irrisori e casi irrisolti.
Però preferiva i risotti a caso. Erano la sua specialità. Apriva il frigo e gli si apriva la mente. Anche troppo e l'esempio era il risotto a caso numero 42: taleggio, funghi e cioccolato.
Il bisogno aguzza l'ingegno a meno che non sia bisogno di mangiare, in quel caso si aguzza la vista alla ricerca di qualcosa nel frigo.
La ricerca di Legume non era durata molto. Un po' perché non aveva fatto la spesa e un po' perché oltre alla mante gli si era aperto lo stomaco e il taleggio, i funghi e il cioccolato erano l'unica cosa rimasta.
Il ragionamento era semplice: se erano buoni da soli insieme sarebbero stati ancora meglio. Sulla carta funzionava, peccato che si cucini sui fornelli.
Kia era sempre dubbiosa dei risotti di Legume, ma questa volta lo era più  del solito. Era pervasa dal dubbio. Dal dubbio di come avesse reagito Legume a quello che doveva dirgli.
"Vorrei dirti una cosa. Una di quelle cose che non vuoi che ti dica. Una di quelle cose che ti metterebbe a disagio."
"Dimmi..." rispose Legume.
"È finita." gli rispose. Gelida.
"No, ma come... Scusa!?"
"Si basta  sono stufa perché non mi dai mai retta ed è frustrante!"
"Lo so, ma sai come sono fatto..."
"Lo so come sei fatto!"
"Quando abbiamo iniziato questa... Cosa... Questa... Storia... Hai dovuto vidimare una casella quella del terms and conditions. Se ti fossi presa la briga di leggere queste cose
lì l'avresti trovato scritto chiaramente."
"Bisogna aver voglia di cambiare per far funzionare le cose."
"Volere è potere è una grandissima cazzata"
"E chi l'ha detto? Bisogna semplicemente aver voglia di provarci. Almeno."
"Non sempre i tentativi che facciamo sono chiari agli altri." cercò di giustificarsi Legume.
"In compenso i non tentativi sono chiarissimi." sentenziò Kia"
"Non puoi abbandonarmi proprio ora. Mi sentirei come Roky quando more il suo allenatore. Con la differenza che io non ho nessuno da menare per sfogarmi!"
A queste parole Kia si lasciò sfuggire un sorriso e ridacchiò.
"Sei impossibile." disse scuotendo la testa.
"No, sono solo molto improbabile."
"Ma questo non cambia le cose. È finita! E non è giusto chiedere alle parole più di quello che possono." 
"Le parole possono tutto." 
"Non ne sono più convinta come prima. C'è da esserne bravi e non so te, ma io di certo non lo sono."
Kia era sempre stata più brava con i gesti. Così concluse con un gesto, se ne andò. 
Uscì dalla porta e dalla vita di Legume.

Nei giorni a seguire Legume sfogliò invano la sua rubrica. La sfogliò metaforicamente, era quella del cellulare.
Cercò invano una Arianna che lo aiutasse a ritrovare il filo, dei suoi pensieri. Il filo d'Arianna per ritornare sulla giusta via, per uscire.
"Coraggio, riprenditi. Riprendi in mano la situazione. Prenditi cura di te. Prendersi cura di se stessi fa sempre bene. Riprenditi in mano!"
"Solo perché sono una persona per bene non ti dico cosa potrei riprendere in mano, ora. E poi non badare all'aspetto e fregarcene è il modo che abbiamo noi maschi di dedicarci a noi."
"Vedrai la vita ti riserverà di certo altre sorprese. Come portate da Babbo Natale. Capiterà a fagiolo, come dici tu."
"Allora aspettiamo, con latte e biscotti. Però tengo su la tuta di casa e il pigiama." 
"Esatto come si aspetta il Natale, solo che non sai quando sarà il 25 dicembre. No, niente tute e pigiami. A Natale ci si addobba!"


Nota dell'autore.
A poco più di un anno di distanza dal primo, questo è l'ultimo post della mini saga del Detective Legume. Non ce ne saranno altri. Non aspettatevene altri, forse ci saranno, ma forse no. Nessuno sa cosa succederà, né Legume, né io.
Intanto ecco i link di tutti gli altri episodi:


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