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30 aprile 2012

Diricawl

«Il Diricawl è originario delle Mauritius. Uccello grassoccio, dalle piume vaporose, incapace di volare, il Dricawl è notevole per il suo modo di sfuggire ai pericoli. Può scomparire in uno sbuffo di piume e riapparire da un'altra parte (anche la Fenice ha questa capacità). Fatto interessante, un tempo i Babbani erano perfettamente consapevoli dell'esistenza del Dericawl, anche se lo conoscevano con il nome di "Dodo". Non sapendo che il Dircawl può sparire a suo piacere, i Babbani sono convinti di aver dato la caccia alla specie fino a provocarne l'estinzione. Poiché questo fatto sembra aver aumentato la consapevolezza babbana dei pericoli di compiere una strage indiscriminata delle creature amiche, la Confederazione Internazionale dei Maghi non ha mai ritenuto opportuno rendere noto ai Babbani che il Dericawl esiste ancora.»
("Gli animai fantastici: dove trovarli", Newt Scamandro)


26 aprile 2012

In birra veritas

Era il solito tram tram e per la precisione era il tram numero 33.
Legume era seduto sul tram e rifletteva, il suo volto nel vetro. Rifletteva su quanto fosse stato stupido nel non dare a Kia il suo biglietto da visita. Era stato proprio un baccello.
Era così assorto nei suoi pensieri che stava per perdere la sua fermata. Scese comunque come al solito all'incrocio tra via Gesù e via Pilato.
Dopo aver percorso il solito tratto a piedi arrivò finalmente al solito bar, il Bar Attolo.
Arrivato al bancone ordinò il solito. Succo fermentato di malto e luppolo, birra. Non appena prese in mano la rossa vide un'altra rossa, anche lei appoggiata la bancone, sola, abbandonata. Se la bevve.
Ad un certo punto alle sue spalle sentì: "Hey ma sei tu!Ciao!"
Questa era la rossa che voleva ma che non si aspettava. Per qualche strana congiunzione astrale, probabilmente i pianeti si erano tutti allineati perfettamente in quell'istante, era proprio lei, La Morte.
"Oh, ciao!... Hem... Sono sorpreso." rispose Legume palesemente impreparato e imbarazzato.
"Beh direi che è il caso di festeggiare. Non trovi?"
"Si, potremmo festeggiare con una bionda. La rossa me la sono già fatta."
Kia guardò Legume interdetta, non sapeva cosa fare e rispondere. Poi decise, gli diede uno schiaffo.
"Aia!... Ma io intendevo la birra!" si giustificò lui, anche in maniera un po' risentita.
"Oh scusami... Sono proprio scema." ridacchiò.
Ma lui l'aveva già perdonata.
Bevvero una, due, tre... svariate birre e uscirono a fare quattro passi. Ridevano.
Invece di farne quattro la loro andatura barcollante e ridacchiante li costrinse a farne almeno il triplo.
In uno sprazzo di lucidità Legume decise di provarci e di giocarsi il tutto per tutto.
"Senti... Siamo a quattro passi da casa mia e siamo conciati veramente male, che ne dici di salire? Ci riprendiamo e quando saremo più sani ti riporterò a casa."
Da quando erano usciti dal Bar Attolo lei non aveva smesso di ridere ma in quel momento lui decise di interpretare quella risata e le oscillazioni del capo di lei come un si.
La casa era letteralmente a quattro passi e ci arrivano pure in quattro passi, alla volta, gattonando.
Dopo svariati tentativi Legume riuscì a infilare la chiave nella serratura e una volta aperta la porta andarono in camera, rimbalzando contro le pareti del corridoio come palline di un flipper, e si adagiarono nel letto.


24 aprile 2012

Darwin contro Murphy

Darwin non aveva fatto i conti con Murphy.
Il problema di origine murphyana ha impiegato un po' a rivelarsi e manifestarsi, ma è arrivato.
Questo errore ha portato all'esistenza e, cosa ancor più grave, alla proliferazione di persone inadatte alla vita. O meglio, persone incapaci a vivere.
Probabilmente la causa di questa proliferazione, infestazione è da attribuirsi al perbenismo e alla pena che suscitano questi individui inadatti a vivere.
Causa che impediscono la dipartita e il soccombere, teorizzato da Darwin, al quale dovrebbero andare in contro.
Ma vediamo ora come individuarli.
Come suggerisce il nome scientifico Homo Inhabilis questi individui si evidenziano per il non centrare assolutamente nulla con l'ambiente circostante.
Particolare menzione merita l'abbigliamento. Prendete un clima a vostra scelta, individuate l'abbigliamento che sia il più inadatto possibile e avrete trovato l'abbigliamento che potrebbe avere  Homo Inhabilis .
Il condizionale è dovuto al fatto che questi individui sono particolarmente fantasiosi e pieni di inventiva e spesso potranno avere combinazioni di abiti che voi mai e poi avreste potuto immaginare.
Come ci mostra questo fatto e aiutati dall'esperienza si può notare come questa specie non brilli certo per eccellenza. Ammesso che brilli per qualcosa, di positivo si intende.
Non è raro, infatti, osservare esemplari di Homo Inhabilis aggirarsi spaesati per le grandi città chiedendosi cosa ci facciano in quel posto. Domanda che spesso si pongono anche gli scienziati che li studiano. Questo perchè sono incapaci di leggere e trarre informazioni a loro utili da qualsiasi cartello o indicazione. Non sono solo sensibili al cambiamento di habitat ma sono anche sensibili a lievi cambiamenti (ad esempio una deviazione causa lavori in corso) nel loro stesso habitat.
Questo è anche da ricondursi alla loro scarsa percezione dello spazio ed in particolare allo spazio che occupa il loro corpo. Infatti, sono spesso portati a sottovalutare la loro fisicità e le loro dimensioni, cosa che porta gli esemplari di Homo Inhabilis a indossare capi decisamente inadatti sia dal punto di vista dello scopo, come visto precedentemente, ma anche come dimensioni e taglie. Un'altro effetto di questa assenza di percezione spaziale da parte dell'Homo Inhabilis è l'intralcio al traffico che può causare quando è alla guida, quando camminano per strada con andature incerte o quando sosta davanti alle porte dei mezzi pubblici ostruendole.
In questo modo generano delle anomalie (ad esempio code se si tratta di traffico) che possono essere usate dagli scienziati per individuare tra la folla gli esemplari di Homo Inhabilis.


20 aprile 2012

Ho qualcosa nella scarpa...

È inutile che vi lamentate dei giovani d'oggi perché sono maleducati, non hanno rispetto e sono ignoranti. Perchè la colpa è solo vostra, che non siete stati capaci di educarli a dovere. Troppo comodo e inutile dare la colpa alla televisione a internet e ai videogiochi. Perchè, sapete, sono tutte cose gestite dai voi "adulti" così come sono adulti quelli che vendono le sigarette e gli alcoolici ai 13enni.
Basta lamentarsi delle tasse. Siamo nella merda, tutti, e se non si pagano queste tasse sarà solo peggio. Avete presente la Grecia e l'Argentina? Ecco. Falliremo, perchè uno stato ormai è un'azienda e se fallisce tutti a casa. Solo che la nostra casa sarà lo stato fallito e quindi buonanotte ai suonatori. Anzi nemmeno, perchè non staranno come a suonare intanto che la barca affonda come sul Titanic, ma prenderanno la prima scialuppa, sotto forma di jet privato, e se ne andranno. 
I soldi da qualche parte vanno trovati.
Si prendono i soldi dalle persone comuni, non hanno molto ma sono in tanti.
Non vi sta bene? Allora muovete il culo prendete i forconi, i fucili e marciate su Roma e mandateli a casa a calci in culo. Altrimenti quelli non se ne vanno, non gli fanno paura i vostri link di Facebook o tweet di Twitter in cui vi lamentate della crisi dai vostri smartphone e tablet.
Non state li belli seduti a lamentarvi guardando Ballarò, Presa diretta e programmi simili.
Non fate della sterile anti-politica, che poi, come si faccia a fare anti-politica avendo un partito io devo ancora capirlo.
Già che ci siamo, fatemi capire un'altra cosa.
Se passo il tempo a guardare le partite di calcio sono un caprone ignorante mentre se come tutti osanno gente come Beppe Grillo sono un figo, giusto?

...erano sassolini. Ora che li ho tolti va molto meglio.


17 aprile 2012

Fidarsi è bene

Non fidarsi è meglio.
Ci sono persone, come i mimi, di cui non ci si può fidare.Persone che non sono di parola.
Ci si può fidare di Fido, il migliore amico dell'uomo. Ma anche del proprio migliore amico in generale.
Del proprio migliore amico non ci si può solo fidare, a lui ci si può affidare.
Di Fido c'è da fidarsi ma non di tutti i fidi. Dei fidi delle banche non c'è da fidarsi.
Se non ci si fida spesso ci si sfida.
Sfidarsi è peggio.


14 aprile 2012

La Morte

Legume era stato a mollo nell'acqua per un po' e ora era pronto per essere cotto, al sole, sulla spiaggia di Città del Capo. Si era immerso, oltre che nell'acqua, nei suoi pensieri.
Pensava a tutti i casini che gli erano successi, al Capo e a come fosse stato permissivo nel concedergli quella vacanza.
Pensò anche che per non ustionarselo, il capo, doveva mettersi all'ombra o mettersi il cappellino.
Visto che il cappellino era un imbarazzante cappellino con visiera di un imbarazzante rosso che recava la scritta "13° raduno contro i pesticidi" decise di optare per l'ombra dell'ombrellone.
Giustificò la scelta ripetendosi che era inutile mettere il cappellino senza la maglietta di quel raduno. Maglietta con la scritta:"Contro i pesticidi, armi di distruzione di massa. Lasciateli vivere, anche gli insetti hanno una dignità:"
Era senza dubbio quello il motivo e certamente non la presenza di una bella lenticchia stesa sul suo asciugamano a prendere il sole.
Ne era sicuro.
Quella bella lenticchia era rossa e dai tratti vagamenti asiatici. Però no, Legume era sicuro di non essersi messo a fissarla ma per qualche ragione, invece, lei si sentì osservata e si voltò.
"Oh... salve... " disse lei un po' sorpresa.
Si era addormentata e non si era accorta che nel frattempo Legume si fosse messo sotto l'ombrellone a lei più vicino. Ovviamente per puro caso.
"... Salve..." rispose Legue, preso alla sprovvista.
"Mi perdoni ma visto che è qui, mi saprebbe dire che ore sono?" gli chiese.
"Capito sempre a fagiolo. Comunque sono le 18.30, un ottimo orario per un aperitivo" rispose lui.
"Scusa? Cos'è che le capita? Spero nulla di grave..."
"No, niente, mi scusi..." disse Legume pensando se la lenticchia avessetutte le rotelle a posto. Passò poi a pensare che al posto giusto invece aveva delle gran belle lentiggini. Ma mentre pensava a queste cose calò un imbarazzante silenzio che fu rotto dalla lenticchia.
"Comunque mi chiamo Chiara, lei può chiamarmi Kia solo dopò che l'avrò scusata. Sbaglio o prima parlava di aperitivo?"
"Si, e quindi..."
"Beh? Potrebbe scusarsi offrendome uno" propose Kia atteggiandosi a caricatura di certe fighe d'oro.
"Sarebbe un piacere..."
Si avviarono insieme verso il bar della spiaggia. Legume aveva un sorrisino compiaciuto ma ovviamente per puro caso.
Si rividero i giorni seguenti, stessa spiaggia, stesso posto, stesso bar.
Passarono delle belle giornate insieme e lei gli regalò anche delle ciabatte da mare. Delle ciabatte che erano un amore, delle ciabatte d'amare. 
Legume si imbarcò sull'aereo per far ritorno a casa con la morte nel cuore. Un po' per la tristezza e un po' perchè Kia la lenticchia di cognome faceva La Morte. Kia La Morte, lenticchia lentigginosa.

11 aprile 2012

De rerum tamarride

Oggi parleremo di una specie che sta prendendo sempre più piede nel nostro stivale.
No, non abbiamo un serpente nello stivale ma dei tamarri.
I tamarri si riconoscono da alcuni segni distintivi, come ad esempio gli occhiali da sole. Indossati in qualsiasi stagione, con qualsiasi condizione meteo e ad ogni ora del giorno e della notte.
Sono anche soliti vestirsi con colori sgargianti e appariscenti, questo per segnalare alle altre creature il loro essere tamarri.
Si possono osservare nei loro habitat tipici, come centri commerciali di giorno e parcheggi la notte, riunirsi in gruppi più o meno numerosi.
Quando si riuniscono si lanciano in comportamenti rituali.
Primo fra tutti le lotte rituali, quando si ritrovano sono solito simulare dei combattimenti, delle risse pilotate che hanno come fine ultimo lo stabilire le gerarchie all'interno del branco.
Per conquistare le femmine, solitamente truccate quasi con l'intonaco, o una partner per l'accoppiamento sono soliti esibirsi a bordo delle loro macchine, anch'esse truccate. L'esibizione consiste nel percorrere un giro dell'isolato facendo più rumore e più puzza di gomma bruciata possibile.
Qualcosa di simile accade anche ai tamarri di mare o di laguna. In questi casi, però, al posto delle macchine vengono utilizzati dei natanti con i quali prendere a grande velocità le onde generate dalle imbarcazioni più grandi.

9 aprile 2012

Volatili

Da quando due fratelli, costruttori di biclette si sollevarono per la prima volta da terra rivoluzionario non solo il mondo dei trasporti, dando vita all'aviazione, ma anche quello dell'ornitologia.
Infatti una nuova specie si fece spazio tra le nuvole e gli ornitologi poterono esaminare nuovi generi di animali ed esemplari mai visti.
Tutti appartengono alla specie Homo Più O Meno Sapiens.
Per osservare questi individui bisogna recarsi in particolari posti chiamati aeroporti, strutture dove si riuniscono prima di ogni volo grazie ad un particolare mezzo, l'aereoplano.
Già al momento di imbarcarsi si possono notare le prime differenze.
Ci sono persone che sono allergiche alle code, e non si tratta di gamberi o di rospi, e si intrufolano da ogni parte verso l'indifesa operatrice della compagnia aerea. Protetta da questa folla solo da un esile nastro di tessuto.
Altre persone invece hanno uno strano concetto di "un solo bagaglio a mano" e sono riconscibili perchè si riuniscono in grandi gruppi davanti al gate nel tentativo di realizzare matrioske distribuendosi i bagagli che magicamente sono diventati di troppo.
Una volta a bordo e decollati si possono individuare altre categorie.
Come prima cosa, al momento del decollo, si possono individuare i fedeli, coloro che invocano poteri divini, quasi magici, per permettere all'aereo di decollare.
Altri esemplari sono i sedicenti esperti di aeroplani. Persone più o meno documentate che devono le loro conoscenze a siti internet più o meno validi. Di solito sono in grado di snocciolare una quantità notevole di dati tecnici sugli aerei, sui modelli di aerei ma soprattutto sugli incideti aerei e su tutto quello che può accadere ad un volo. Purtroppo non sanno spiegare come funziona un motore aeronautico e neppure come fa l'aereo a stare in aria.
Questi sedicenti esperti sono particolarmente pericolosi e possono dare inizio a una reazione a catena se accompagnati dagli esemplari "Oddio, cosa sta succedendo?".
Questi ultimi sono personaggi che associano a qualsiasi rumore, vibrazione o espressione del personale di bordo le più tragiche cause, spesso associate alla caduta dell'aereo.
Esemplari che invece possono rivelarsi particolarmente fastidiosi sono i tifosi in trasferta con i loro cori. Particolarmente fastidiosi, soprattutto se il volo è partito alle 6 del mattino.
Infine, una volta atterrati, si possono ammirare coloro che sono stati separati dal proprio bagaglio a mano, a causa dell'assenza di spazio nella loro cappelliera, risalire eroicamente controcorrente il flusso di passeggeri che sta uscendo dall'aerombile.
Queste persone vivono nella convinzione che i loro bagagli siano dotati di vita propria e che sentondosi abbandonati possano andarsene e scappare dalle cappelliere.


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