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28 marzo 2012

Adamo & Eva


Ok facciamo un po' di chiarezza.
È risaputo che gli uomini non capiscono le donne ma è anche vero il contrario. Quindi ecco qua una pratica guida ai ragazzi e agli uomini in generale.
Di seguito ci saranno le principali differenze che occorre che teniate a mente.

Noi uomini non percepiamo i colori. Per noi pesca è un frutto, malva una pianta e blue navy non abbiamo idea di cosa possa essere. La nostra scheda grafica ha solo 16 bit. Quindi quando ci chiedete di prendere il vostro maglioncino color glicine dall'armadio, non stupitevi se chiediamo l'aiuto del fiorista sotto casa.

Pensiamo quello che diciamo e solo quello. Se ci preparate una pietanza e non ci piace intendiamo che non ci piace quel piatto. Non intendiamo dire che siete delle pessime cuoche o che nostra madre invece è più brava di voi anni luce e vogliamo tornare a vivere da lei. Così come quando vi diciamo che state bene con un vestito, è perchè lo pensiamo sul serio. Se ci piacete ci piacete indipendentemente da come siete vestite.

Non siamo maniacali nela cura dell'aspetto esteriore. Motivo per il quale non riusciamo a capire come possiate impiegare un'ora prima di andare a letto o per uscire dopo esservi alzate dal letto. È inutile che proviate a spiegarcelo, non lo capiamo, è contro la nostra logica.

I nostri interessi non cambiano nel tempo. Sono sempre quelli, dall'alba dei tempi. Cibo, sport, motori, sesso e tecnologie. Va bene avere interessi comuni ma non mostratevi troppo interessate. Abbiamo già i nostri amici per quello. A meno che non vogliate diventare anche voi un componente del gruppo.

Tenendo a mente queste piccole differenze non avrete difficoltà a interpretare i comportamenti della controparte maschile.


26 marzo 2012

Verso il Capo

Dopo gli ultimi avvenimenti e quel messaggio, Legume decise che era giunto il momento di concedersi una vacanza.
Andando in ufficio Legume decise che appena avrebbe visto il Capo gliene avrebbe parlato. Con buona speranza che potesse accettare. Il detective, in ufficio, sedeva sul suo trono, il suo pensatoio. Accanto aveva una pila di riviste che lo aiutavano a concentrarsi nei momenti difficili, a dire il vero non particolarmente lunghi. Il più lungo ed impegnativo capitava sempre di mattina, appena sveglio, e durava circa un quarto d'ora.
Calatosi i pantaloni si sedette, il pensatoio era basso e quel giorno anche particolarmente freddo. Da quella altezza, o meglio bassezza, faceva fatica a vedere il suo riflesso nello specchio posto sopra al lavandino.
Allungò il collo e vide il Capo, il suo capo.
"Giusto te cercavo..."
"Capito sempre a fagiolo, dovresti saperlo."
"Hai ragione. Non so se hai sentito dell'orologiaio e del..."
"Biglietto con il messaggio per te? Si so già tutto."
Il vantaggio di lavorare in un'azienda piccola e a conduzione familiare. Tutti sanno sempre tutto. Bisogna solo stare attenti ai serpenti, ai parenti. Ma in una famiglia composta da una sola persona, il problema non sussite.
"Allora che ne dici?"
"Direi che va bene. Fai buon viaggio"
Il Capo decise solo la meta, Capo di Buona Speranza più precisamente a Città del Capo. Con la buona speranza di rilassarsi e di far rallentare tutti i pensieri che gli affollavano la testa, il capo e che inquietavano il Capo.

22 marzo 2012

Teorema del dodo

(Sulla musica della canzone "Teorema" di Maro Ferradini)

Prendi un docente, digli che hai capito,
scrivigli email di chiarimenti.
Esponigli dubbi e perplessità,
anche quelli del tuo compagno di banco.
Fatti sempre sentire interessato,
dagli il meglio dell'arguzia che hai,
cerca di essere un tenero studente
sii sempre presente risolvi gli esercizi.

E stai sicuro che ti boccerà,
chi ha troppi lecchini favori non fa.
E stai sicuro che ti lascerà,
chi meno lecca é più intelligente, si sa.

Prendi una docente, trattalo male,
lascia che spieghi per ore.
Non mandargli email e quando rispondi
fallo come fosse un favore.
Fatti sentire poco interessato,
dosa bene domande e assenze a lezione.
Cerca di essere un tenero studente
ma fuori dell'aula nessuna pietà.

E allora si vedrai che ti promuoverà,
chi é meno seccato il 18 ti dà.
E allora si vedrai che ti promuoverà
chi ha meno lecchini è più rilassato si sa.

No caro amico, non sono d'accordo,
parli da laureando segato.
Pezzo di merda lui ti ha bocciato 
perchè tu non hai risposto…
Non esistono leggi all'orale, 
basta non far scena muta.
Lascia perdere il voto dello scritto 
vedrai che un 18 è già in cerca di te.

Senza un esame il laureando che cos'é,
su questo sarai d'accordo con me.
Senza un esame il laureando che cos'é
é questa l'unica legge che c'è.


20 marzo 2012

Tick Tock Goes the clock

La sveglia suonò nel bel mezzo di una notte buia e tempestosa. O almeno così credeva. In realtà non erano tuoni ma i lavori di rifacimento della facciata e non era nemmeno buio, le tapparelle erano giù a causa dell'impalcatura.
Si era appena svegliato, stonato dalla sera prima. Ma non era mai stato un bravo cantante, anzi non era proprio un cantante. Era un detective.
Era sempre al verde e non solamente perchè era un legume. Era il suo essere legume pieno di ferro che gli impediva di attraversare il metal detector. Non era riuscito nemmeno a farsi dare la carta di credito perchè non era riuscito ad arrivare allo sportello per firmare i moduli. Non che i legumi sapessero firmare, sia chiaro.
Mentre cercava di alzarsi dal letto vide il telefono, dodici chiamate senza risposta. Il numero era quello del commissario, doveva sbrigarsi, era successo qualcosa.
"Sei in ritardo" disse il commissario.
"Io non sono mai in ritardo, capito sempre a fagiolo."
A terra c'era il corpo di un vecchio signore, un orologiaio. Qualcuno doveva averlo aggredito colpendolo in testa, con un pendolo. Per poi infierire con un oggetto contundente, contro un dente.
Accanto al corpo del'orologiaio un biglietto con scritto: "Il prossimo sarai tu Legume, hai le ore contate."


16 marzo 2012

La domanda

È nato prima l'uovo o la gallina?
La risposta ci sarebbe anche, ma purtroppo non ci è data a sapere.
Questo perchè gli unici depositari di tale risposta erano i grandi sacerdoti dei Gallus Gallus Domesticus.
Avevano provato a lasciare una testimonianza scritta ma la loro forma di scrittura non era delle più comprensibili. Scrivevano a zampa di gallina.
Non avevano una vera e propria calligrafia, la loro era più che altro una galligrafia. Così l'hanno definita gli studiosi.
Purtroppo i sacerdoti erano gli unici in grado di decifrare quella scrittura ma morirono tutti.
La loro religione consisteva nel venerare il Grande Dio Bipede il quale li ripagava delle loro offerte di uova con del cibo che prelevava dal Grande Recipiente Blu e gli consegnava ogni giorno.
Il più meritevole tra i sarcedoti veniva scelto una volta all'anno dal Grande Dio Bipede, in genere la scelta avveniva in Dicembre a cavallo tra la 51esima e 52esima settimana dell'anno. Motivo per cui i sacerdoti sparirono e della risposta non si seppe più nulla.

13 marzo 2012

Districare

Nodi impossibili da districare e snodi in cui è difficile districarsi, se le indicazioni non sono messe a dovere.
C'è chi coi nodi non ha mai avuto a che farci.
Liberi di andare a briglie sciolte senza essere legati, persone snodate.
Persone libere da preoccupazioni che bloccano altri come delle cime, impedendo loro di raggiungere la cima.
Mentre altri rimangono imbrigliati in doppi petti e cravatte sapientemente annodate.
Nodi che vengono al pettine e che sono fonte di numerosi grattacapi e dubbi. Grattacapi che ti fanno venire nodi alla gola e, nel peggiore dei casi, ti fai un nodo intorno alla gola. Dubbi.
Dubbi da sciogliere come nodi, da sciogliere per navigare lontano.
Navigare per miglia e miglia a velocità di diversi nodi. Nodi marinareschi.
Nodi che non pensavi nemmeno esistessero. Nodi che non sapresti fare ma che la tasca dei tuoi pantaloni conosce alla perfezione. Esercitandosi quotidianamente con le cuffie del tuo Ipod.

11 marzo 2012

Vittima solo del proprio cognome

Era sempre da solo, non aveva molti amici.
E dire che lui ci provava ad essere una persona socievole, aveva tentato di dare un sacco di feste a casa sua.
Purtroppo quando andava a fare la spesa per le feste era un disastro. Non reggeva l'alcool e tutte le bottiglie gli cadevano  dalle mani.
Anche le attività che aveva in mente per la festa non erano il massimo. Aveva ideato una specie di telefono senza fili utilizzando dei vasi da fiori, ribattezzati da lui con il nome di vasi comunicanti. Inutile dire che non funzionavano.
Fino a qui le sue feste potevano semplicemente essere catalogare come brutte feste ma c'era un problema logistico. Nessuno riusciva a citofonargli perchè, ironia della sorte, di cognome faceva Guasto. Questo da una parte lo mettava al riparo da scocciatture domenicali come i testimoni di Geova ma disorientava gli invitati.
Non che fossero tanti gli invitati perchè, tenendo fede al suo cognome, era anche bravissimo a guastare i rapporti personali. A volte anche in maniera geniale.
Tutto sommato non era abbastanza. Anche sommando tutti e 4 gli amici che aveva non eran abbastanza.
Decise quindi di arruolarsi nell'esercito e lo presero subito, nei Geni Guastatori.

7 marzo 2012

Fate rapporto

Rapporti nati da un'amicizia tra un lui e una lei. Rapporti delicati a diverse velocità dove ogni componente ha i suoi tempi.
Rapporti che si basano su quattro chiacchiere. Rapporti orali.
Rapporti lavorativi che possono sfociare in rapporti al lavoro. Ma se qualcuno lo venisse a sapere andrà a fare rapporto a chi di dovere.
C'è chi i rapporti li fa per dovere e deve farli. Rapporti che possono far male.
Chi cerca amici per far nascere dei rapporti o rapporti tra amici. Amici di rapporti.
Rapporti in cui si è uno sopra a l'altra, un numeratore e un denominatore. Tutti uniti da un minimo comune denominatore. La voglia di rapportarsi, cercare di rapportarsi con persone e situazioni.
Sempre ammesso che non sia la situazione a volersi rapportare, nel qual caso le monetine conviene lasciarle là dove sono, per terra. Il trattamento di fine rapporto potrebbe non essere per nulla piacevole.
Si può finire male per un rapporto andato storto.

3 marzo 2012

Me against bureaucracy

Eccoci collegati dallo stadio Ufficio Anagrafe dove Andrea e Burocrazia si sfideranno per la conquista del pass per il parcheggio.
Dopo pochi minuti è già 0-1 per la Burocrazia che si portata in vantaggio grazie ad un'informazione sbagliata.
L'ufficio non era aperto dalle 13.00 alle 14.30  ma bensì quello era l'orario di chiusura per la pausa pranzo.
Andrea sfiora il pareggio a 20 minuti dall'apertura, purtroppo però ci sono già 6 persone davanti le porte dell'ufficio.
Non sarà una passeggiata contrariamente a quanto si poteva pensare alla vigilia di questa sfida.
Nervi tesi a pochi minuti dall'apertura. L'assembramento di persone davanti l'ufficio inizia ad essere importante, i giocatori in campo si scambiano qualche parola ma alla fine riescono ad organizzarsi in quella che vorrebbe (ma la volontà non è tutto) essere una fila.
L'arbitro fa arretrare la barriera e ammonisce tutti per far rispettare il turno di arrivo, controlla il conometro e apre le porte dell'ufficio. Tutti i giocatori si lancano in avanti assediando l'area avversaria.
Pareggio e grande festa sugli spalti! Andrea si trova davanti solo 5 persone e prende coraggio, la vittoria è ancora possibile.
Fallaccio! Viene saltato il numero di Andrea il quale protesta vivacemente e manda verbalmente in malo modo tutti gli avversari in prima elementare a ripassare i numeri.
A seguito del fallo viene concesso il calcio di rigore ma l'impiegata nega ad Andrea la goia del pass che andrà aspettato per posta.
Su questo episodio e sul punteggio di parità si conclude il match ma sono tante le recriminazioni da parte di Andrea e scommettiamo che si andrà avanti ancora per molto a parlare di questa partita.


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