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27 dicembre 2011

L'uomo è ciò che mangia

La tavola è imbandita e sono bandite le diete. Tutto è posizionato a dovere.
Si imbracciano posate come armi, nessuna tartina o gamberetto si salverà.
È un dovere mangiare, un dovere morale.
Morale della favola, abbiamo aggiunto un altro piano di morbidezza ai nostri addominali.
Siamo tutti un po' più pandori.

24 dicembre 2011

Do they know it's Christmas?

È Natale, tempo di doni di pacchi.
C'è chi il pacco lo usa per professione e chi di professione pacca. Quelli che tirano i pacchi e quelli che i pacchi se li tirano.
Doni che sono una cannonata, pacchi bomba.
Doni che sono delle ciofeche, pacchiani.
Soldi ricevuti come doni e Doni che riceve soldi.
C'è chi riceve doni da sogno e chi i doni se li sogna.
"Let them know it's Christmas time"
 

21 dicembre 2011

Three is (not) the magic number

Con le donne bisogna dare il massimo. Bisogna sempre darglielo, il massimo. Ma attenzione a non darle in mano a Massimo. Evitare anche quelle spiacevole incoveniente delle uscite a tre.
"Ci vediamo alle 9 in punto Massimo alle 9 e un quarto"
Meglio puntare su incontri têt-a-têt. Soprattutto se la tipa in questione ne è ben fornita, di tet.


William Hogarth - Marriage A-la-Mode: The Tête à Tête (1735)

18 dicembre 2011

Avvitamenti

Viti che si infilano che si arrampicano. Viti che producono ottimo vino.
Viti che si inerpicano e aggrappano ai muri, alla loro vita. Si avvinghiano intorno alla vita, ci si avvitano intorno.
Vite strozzate e soffocate, da viti.
Viti maschie e vite femmine che si accoppiano. Filetto e controfiletto, possibilmente al sangue.
Viti che si accoppiano girando, mentre girano se non ci si accoppia.
Giro di vite. Vite in giro, vite spese girando.
Giri di viti se l'accopiamento diventa un orgia. Viti in giro di quelle che quando le si pesta si bestemmia.
Vite pestate e vite passate a pestare, pinoli per farne il pesto.
Pinoli pestati da chi pesta per mestiere, ci sono bulli anche tra i pinoli. Bulli più o meno grossi, bulloni.
Bulloni che spesso si accoppiano con viti.


16 dicembre 2011

Guarda dove metti i piedi

Il comandante stava ascoltando Mina.
"Tintarella di luna, tintarella color latte" canticchiava.
Per i suoi uomini, impegnati al fronte la tinta era color sangue. Arti e corpi sbalzati in aria dalle mine in mezzo alle quali erano finiti. Nemmeno un genio sarebbe servito, nemmeno quelli del genio.I nemici si sentivano a loro agio, conoscevano la disposizione delle mine, erano delle mine vaganti.
Le mine cantavano "Boom Boom".
Sulle cartine non era segnato il campo minato, quelle cartine segnate da una mina troppo leggera.
Il comandante si rollava l'ennesima cartina e intanto la fiducia dei suoi uomini veniva profondamente minata ed era pronta ad esplodere.



14 dicembre 2011

Torneremo dall'estero

Partiremo insieme.
Due insiemi che si intersecano come binari allo scambio.
Ci scambieremo pezzi di noi, pezzi di vita.
Pezzi di te come i tuoi occhi. Pazzo di te e dei tuoi occhi.
Occhi che mi fissano e che vorrei tu non chiudessi mai. E se proprio devi chiuderli, chiudine uno alla volta, sui miei difetti.
Io che non ricordo e tu che ricordi tutto.
Ricordi di posti visti insieme, pezzi di paesi. Paesi di pazzi.
Pazzo di te, di noi, insieme.


13 dicembre 2011

We are all fucked

C'è crisi, è vero.
La crisi c'è per tutti, per il potere economico, secolare, temporale, per il potere sociale e per quello politico.
L'unico potere che non conosce crisi è il potere della figa.
Il sesso tira sempre e ti tira sempre quando si tratta di sesso.
Non c'è nulla che tu possa fare per evitarlo, ma nel dubbio qualcuna potresti fartela. Magari puntando a quelle che non hanno un cazzo da fare o da farsi.
Evita quelle che hanno troppi cazzi per la testa e per le mani. Quelle che con il sesso si riempiono la bocca, ma solo di parole.
"Hai presente quelle modelle? Ecco, dovrannno pur parlare, uscire, fare sesso con qualcuno. Ma quel qualcuno non sei tu."


12 dicembre 2011

Bastardi senza punta

Era una notte buia e temperosa. In quella notte si stava per consumare una tragedia.
Lei era una ragazza intemperante ma quella notte decise di rinnegarsi.
Tirò fuori il temperino e iniziò a temperare. Matite ridotte a mozziconi.
Trucioli di legno sparsi in ogni dove, polvere di mine come se piovesse. Una scena raccappricciante.
Le tempere se la facevano sotto, tutte umide lasciavano ovunque traccia della loro fuga da quello scempio.
Decine di matite furono accorciate a meno di una decina di centimetri.
Il temperino provava un piacere perverso nel sentire dentro di se le matite mentre le scuoiva.
Le urla strazianti delle matite mal capitate e mal appuntite raggiungevano l'interno della scatola da 40 pezzi di caran d'ache.
Una volta temperate nel corpo e nell'anima di carbone rientravano nella scatola metallica. Le grida rimbombavano nella scatola e le fortunate alle quali ancora non era toccata tale sorte ne uscivano temprate nell'anima.
Prima o poi sarebbe toccato a tutte loro, la stessa sorte.


8 dicembre 2011

Corsi e ricorsi storici

Come ogni mattina, corsi ma non arrivai in tempo per prendere l'autobus. Iniziai a rosicare come durante una partita di risiko.
C'è chi rosica per sport e chi nello sport rosica.Rosicano perfino negli spot.
Tutti rosicano agli stop degli incroci aspettando il loro turno per passare.È un mondo di rosiconi e si rosica in tutti i mondi.
Anche nel mondo animale si rosica. I castori rosicano per costruirsi una tana e risicano a costruirsela in mezzo ad un torrente.
"Chi non rosica non risica" dicono loro.
Potrebbe arrivare una piena a portargli via la casa.Si ritroverebbero con pochi risicati pezzi di legno rosicati e allora, che fanno? Riprendono a rosicare.
Anche noi dopo una vita passata a rosicare arriviamo del dentista, cure, impianti, soldi e giù di nuovo a rosicare.
È un circolo vizioso e le origini del rosicamento si perdono nella storia.
 

4 dicembre 2011

Il gatto, il topo e l'elefante

Colpo di scena, o meglio, c'è un corpo sulla scena, del delitto.
Corrono le voci nei corridoi. Voci di corridori che si interrogano sul misfatto.
Nella stanza c'è ancora il fumo, color grigio fumo, per l'appunto, di Londra. Ma non siamo a Londra siamo a Ierago con Orago.
Terzo di tre fratelli, chiamati "I liocorni" a causa dei viaggi che si facevano, quando si facevano il sabato sera, durante i quali non li vedeva nessuno.
Era giovane, disteso a terra in mezzo a mille mozziconi. Un giovane in erba, letteralmente.
Finite le sue commissioni, arriva il commissario. Fa il suo ingresso sulla scena, nella scena, del delitto.
Con l'arrivo del commissario ci sono tutti, non manca più nessuno. Solo non si vedono i due liocorni.


24 novembre 2011

I want to ride my bicycle

Il folle che si aggirava nel mercato era stato deriso, non gli avevano creduto.
La madre di tutte le sue perle era stata sputtanata. Una madre perla, se la immaginava tale. La perla di un pirla, la consideravano loro.
Cadde in depressione e in un tombino aperto.Cosa che lo fece precipitare, nelle fogne e nella disperazione.
Fu canzonato e per tutta risposta si mise a cantare.
Cantò di chi avesse detto: "La verità è nel mezzo" e di come fosse stato frainteso."Intendeva nel mezzo che si usa per ricercarla" cantava.
Non gli rimase più nulla, gli rubarono pure il mezzo, una vecchia bici.Ma non solo metà, gliela rubarono per intero.Un mezzo pagato per intero ad un losco tizio.
Mentre la bici si allontanava sorreggendo un nuvo proprietario, la bici pensava: "Oh no, un'altra volta!"


22 novembre 2011

Welcome to the jungle

In metropolitana si possono incotrare personaggi di tutti i tipi. Non sai mai quello che ti aspetta, come in una giungla.
Esseri cupi che si vede lontano una fermata che non sono soliti battere chiodo, nonostante sia il loro chiodo fisso. Altri invece, il chiodo, lo indossano, sempre, costantemente, con qualsiasi temperatura, il loro chiodo fisso.
Ad alcuni la temperatura e il clima non interessa, loro si vestono in base al calendario.
Persone impettite così tanto che se sembrano avere due petti. In doppio petto, pensando a quando avranno le gambe sotto al tavolo a gustarsi un doppio petto, di pollo.
Ci sono iene in agguato pronte a impradonirsi di ogni posto lasciato libero.
Persone giraffiche scomode a causa della loro altezza e non adatte alla metropolitana. Con buona pace di Darwin.
Ragazze girafiche, di quelle che vagano per i vagoni ad annunciare che sono state loro ad inventarla.
Si vedono balene costrette, come da boa costrictor, dentro a leggins pitonati, boati.
Boati che si levano in aria, viziata, dentro al vagone della metro alla prima brusca frenata. Si levano in aria, levitano, come monaci tibetani, dubbi sul mestiere della madre del conducente.


Red passion

Si deve vivere con passione e un pizzico di compassione.
Ogni passione merita di essere vissuta e una vita merita di essere appassionata.
Vivere una vita appassionante porta sempre i suoi frutti, frutti della passione.
Le passioni possono consumarvi, prosciugarvi, rinsecchirvi come una maracuja matura. Sono sempre frutti della passione, i più buoni.


19 novembre 2011

Apatia da sabato pomeriggio

Ho svolto tutte le commissioni come un bravo commissario.
Ho messo a posto tutti i miei affari da bravo affarista.
Ora che non ho più nulla da fare mi annoio, mi annodo in un turbinio di apatia.
Potrei uscire ma c'è così tanta nebbia che la presenza dei lampioni si può solo intuire. Così come intuisco che c'è della marmellata di lamponi nel frigorifero, penso che mi ci farcirò una brioche.
Me ne starò in casa al chiuso, in isolamento. Andrò a spiaggiarmi sul divano, come una foca, una foca monaca, di clausura.
Uscirò stasera, dopo cena, serata coppiette.
Coppiette più o meno scoppiate e più o meno scoppiettanti.


16 novembre 2011

È un post diverso

I proiettili schizzavano tra le loro teste. Anche il loro generale stava schizzando, aiutato da una ragazzina che dall'inciviltà e dalle barbarie, a suo dire, era stata salvata.
«Si salvi chi può!» gridavano.
I nemici scappavano, filavano via. Anche Berta filava. Filava l'amianto del vestito del santo che andava sul rogo.
Di quei roghi generati dal napalm di prima mattina.
«Ah che buon odore!» dicevano.
Non era il momento di gingillarsi e trastullarsi come stava facendo il loro generale.
La situazione era ostica.Ustica, una strage.
«Ustia!, qui ci lasciamo le penne!» pensavano.
Già, le loro penne. Quelle con le quali avevano firmato la domanda di arruolamento. Penne come quella che il generale usò per firmare i dispacci in cui comunicava la loro caduta, a terra, per sempre.


15 novembre 2011

Sulla strada

Partire per ritrovarsi, persi.
Strade sconosciute ai più, che pensano, negativamente, che non riusciranno più a ritrovare la retta via.
Strade conosciute più ai meno, che invece pensano, positivamente, che anche se la strada sarà tortuosa a casa ci arriveranno.
Strade scoscese circondate da ragazze scosciate. Ragazze sconosciute ai più ma da qualcuno conosciute in più o meno mezz'ora.
Per queste strade continuare a viaggiare, ad andare,ad andare a perdersi.
Viaggiare persi, dispersi, depressi, espressi. Espressi male. Non siamo in Italia il caffè non lo sanno fare.
Perdersi insieme, ritrovandosi un po' a sinistra nel torace e riabbracciandosi un po' sotto la cinta.
Viaggiare, Tu io e la valigia, persi in Noi.


14 novembre 2011

Ironia delle sarte

Fare dell'ironia è una cosa seria.L'ironia ti insegna che non devi prendere tutto sul serio.
È vero che ride bene chi ride per ultimo ma è anche vero che spesso si ride dell'ultimo.
In fondo, è colui che la battuta l'ha capita dopo di tutti, per ultimo.
Se ve lo state chiedendo no, non è l'ultimo interpretato da Raul Bova. Non è un ultimo figo e non è nemmeno un ultimo che può diventare primo. Con buona pace del Libro.
Ci sono libri con pagine piene di ironia e pagine che son diventate libri per ironia. Per ironia della sorte, anche se preferisco l'ironia delle sarte. Sarte che hanno più ironia di Sartre.
Libri avvelenati che parlano di satira e di riso che abbonda sulla bocca degli sciocchi.Riso che abbonda nella bocca di chi mangia sushi.
Si può morire facendo ironia o si può morire nella savana e, rigorosamente per ironia, essere divorati da delle Iene Ridens.
"Iene, io odio le iene" -Timon-


11 novembre 2011

Non riuscirai a tenertelo dentro

Scrivere di getto.
Scrivere di un getto, del getto di quei fine serata da devasto.
Schizzare parole e bile in quantità.
Macchiare la candida pagina di un blog e i tappetini del bagno.
Abbracciare un'idea e la candida ceramica del water.
Lo Scrivere non può restarti dentro, vuole uscire e uscirà, stanne certo.


9 novembre 2011

Ho sognato una strada

Stabilità asintotica o indifferente non fa differenza, gli siamo indifferenti.
Arriverà il giorno in cui prenderemo le nostre decisioni, magari in differita.Magari differenziandoci da loro.
Tutti parlano di differenziali, tutti si improvvisano economisti.
Vecchi broker di mare, che ballano con l'ultimo lupo, tra i Mohicani di mare.
Il nostro differenziale è bloccato, stiamo lentamente partendo di culo, in curva.Anche se qualcuno l'ha già dato via da un pezzo, il culo e pure a buon prezzo.
Non riusciamo a fare la curva che ci serve, che dovremmo fare.
Cazzo!Dobbiamo cambiare direzione!
Stiamo finendo inesorabilmente verso l'esterno della curva.Andremo ad incagliarci nel fossato, anzi, nei fossati, Ivano.Abbiamo sognato una strada.
Ormai la strada è segnata ma differenziata, differente per ognuno.

8 novembre 2011

Money, must be funny, in the rich man's world

Siamo al centro dell'Europa ci siamo dentro anche noi.
Siamo nell'ipocentro sotto metri e metri di btp e bund.
La strada è lunga davanti a noi, almeno 480 se misurata in spread.
Tutto trema: le poltrone, le borse, non oscillano più giù lungo le spalle delle signore. Nessuno se ne accolla il peso e nessuno le porta a tracolla.
Nessuno vuole che la borsa tracolli.


alfis.blog.kataweb.it

3 novembre 2011

Gioco di mani gioco da villani

Vorrei un sacco da boxe, ma mi accontenterei anche di fare un sacco di boxe.
Così per sfogarmi.
Lasciar partire qualche destro contro qualcosa che non sente dolore, per evitare che si verifichi un sinistro, per qualcuno.
Nessun gancio solo diretti, diretti al sacco senza fermate intermedie, come un Como Lago da Bovisa fino a Saronno.Unici ganci quelli che tengono sospeso il malcapitato sacco perchè, giustamente, pesa un sacco.
Nessun montante, casomai uno smonante, non da cavallo ma della gengiva.
Magari anche un sonoro schiaffo non di diritto ma di rovescio.Il rovescio della medaglia.


31 ottobre 2011

Volevo un titolo figo per questo post

C'è chi ha voglia di scrivere e chi scrive della voglia.
C'è anche chi scrive dei Malavoglia costringendo poi gli studenti a studiarsi l'opera di malavoglia.
Dicono che volere è potere ma il potere logora. Chi ha tanta voglia di parlare ha il potere della logorrea con il quale ti logora.
L'erba voglio non cresce, nemmeno nel giardino del re. Sapeste, però, l'erba che cresce nel giardino del re d'Olanda.
Tutti hanno hanno una voglia, qualcuno l'ha ben in mostra altri l'hanno più nascosta, se le portano dentro e non sulla pelle.
Voglia di vincere, di avere una vita spericolata, di dance all night, "to break free".
Ho voglia di te, di me e di te qui con me, subito, ora, nel letto.
Una voglia matta.
Qualcuno ha perfino voglia di volere, altri solo di volare.



27 ottobre 2011

(Not) yellow submarine

Vecchio come una barzelletta su Pierino.
Inutile come un paio di guanti per Muzio Scevola.
Obsoleto come una chiavetta da 512 Mb.
Vattene, non abbiamo più bisogno di te.
Restituisci i gradi e l'armamento.
Vai ad invecchiare da un'altra parte.
"Benvenuto Sciur Toti"


24 ottobre 2011

Con questo tempo

Voglia di stare sotto le coperte, possibilmente con qualcuno.
Voglia di una cioccolata calda con panna.Scoprire all'improvviso che esiste anche al cioccolato bianco e pensare di dar via una gamba, pur di assaggiare la Moby Dick delle cioccolate.
Voglia di accendere il camino e passare a cucinare dalla padella alla brace.
Voglia di sciare sulla neve.Va, pensiero sull'ali laminate.


21 ottobre 2011

Allo sbarco, scatenate l'inferno

Lo sanno, sanno che siamo arrivati.
La linea è bollente, anche se non inizia con 899.
Tutti ci vogliono e tutti ci cercano, nemmeno fossimo dei barbieri del capoluogo andaluso.
Vogliono perfino ospitarci, allogiarci, ma una casa, per il momento, c'è ancora.
Non sappiamo da chi andare per primo.
Una sola certezza, mangeremo e pure tanto.
Decidiamo di optare per il sempre caro "chi tardi arriva male alloggia".
Non abbiamo calcolato che quelli che alloggeranno male saremo noi.
Una casa da svuotare e liberare in fretta ma Furia, per fortuna, non c'è.
Sono lontani i tempi in cui si tenevano cavalli e animali in casa.


11 ottobre 2011

Fuori Tutti

Che periodo.
Speriamo non sia come il periodo di un pendolo, speriamo non si ripeta, speriamo non sia un ciclo.
Anche perchè, se fosse un ciclo sarebbe il programma F della mia lavatrice, lavaggio a 90°.Un ciclo, un periodo di 90°, di pi-greco mezzi, di merda.
Insomma, uno di quei periodi in cui è meglio camminare adesi e contigui ai muri.
Quei periodi in cui al mattino è meglio se ti conti le palle e se te ne conti quattro scappa, hai il nemico alle spalle.
Un ciclo di lavaggio da uscirne fuori frastornarti dopo la centrifuga.
Non ho detto centrifiga, anche se ormai sembra girare tutto intorno alla selva oscura.
Un roteare (anche di palle) che sviluppa una grandissima forza che tende a far deragliare tutto, centrifuga appunto.
Ebbene diciamo basta, spegnamo questa lavatrice!
L'acqua ci sta mettendo troppo a scaricarsi ci arriva ancora alla gola, forse il tubo è otturato.
Usciamo!
D'accordo uscirà anche dell'acqua ma "chissenefrega", adesso l'importate è uscire dal maledetto programma F, avremo poi tempo per asciugare per terra.

6 ottobre 2011

È bravo ma non si applica

Dovrei smetterla di perdere tempo in cazzate, ma non è colpa mia, sono le cazzate che non perdono tempo per saltarmi addosso.
Probabilmente se tutto l'impegno che metto per fare altre cose lo mettessi nello studio, al posto di studiare come fare quelle altre cose, a quest'ora sarei già laureato.
Se mi impegnassi a scrivere e non scrivessi di impegnarmi questo post (magari) sarebbe stato più bello.

2 ottobre 2011

Bilanci, bilance, bilanceri

Questa settimana sono successe un sacco di cose.
Sono iniziate le lezioni ma non per me, un po' perchè ho sbagliato a trascrivermi l'orario e un po' perchè ho avuto di meglio da fare.
Ci sono state le lauree dei miei amici ma di Laura, la ragazzina della quale mi ero invaghito da piccolo vedendola al parchetto, neanche l'ombra. La mia di laurea, invece, è ancora lontana, come la mia Laura che si trova vicino a Varese e che non si chiama Laura.
Ho fatto un colloquio che, se va in porto è un casino perchè a Genova è scomodo arrivarci ma se va in metro è tutto più facile, mi permetterà di esibire tutta la mia saccenza e verrò pure pagato.
Mi hanno chiesto se ho iniziato ad andare in palestra perchè a quanto pare ho messo su massa.Che non pesa molto come si conviene ad un "pilota" di Formula 1.
Ho anche scoperto di non aver più nessun pantalone che mi va bene e che mi devo mettere a dieta.Vi dico tutto questo mentre mangio un gelato al tiramisù perchè nè il tiramisù nè il gelato da soli erano abbastanza.
Forse quello sulla palestra era un consglio.

26 settembre 2011

Oh, cazzo!

Più passa il tempo più mi rendo conto di come un buon cazzo sia un ottimo rafforzativo.
Probabilmente perchè è lui stesso un tipo che si rafforza, che diventa uno tosto e duro se lo si disturba.
Un sacco di volte ho sentito l'esclamazione "Che cazzo!" (il più delle volte riferita a me, n.d.r.) anche se il formato che ritengo più efficace sia del tipo "(frase).Cazzo!" oppure "Cazzo!(frase)".
Probabilmente qualcuno potrebbe smentirmi preferendo altri formati di cazzo....
È molto diffuso, il cazzo, circa il 78% della popolazione ne fa un uso regolare, tutti hanno avuto a che farci, almeno una volta nella vita e grosso (ma anche piccolo) modo la metà delle persone ne è proprietario.Purtroppo non abbiamo statistiche riguardo agli affittuari.
Come intercalare si può vedere come le statistiche schizzino alle stelle.

24 settembre 2011

Spirito di squadra

Mi rivolgo soprattutto a coloro che hanno praticato sport di squadra.
Una cosa mi ha da sempre lasciato perplesso.
Una cosa alla quale non riesco ancora a dare una spiegazione.
La pacca sul culo.
La domanda fondamentale (che non prevede 42 come risposta, n.d.r.) è "Perchè?".
Per incitamento, incoraggiamento?Ma non è sufficiente una pacca sulla spalla?
Voglio dire, siamo in mezzo al campo dopo un punto "Bene ragazzi avanti così", ognuno torna alla propria posizione quando "slap", è la mano di qualcuno.
Una cosa molto gaia, dove Gaia non è il nome di un'avvenente fanciulla ma della mano di un tuo compagno di squadra (spesso il capitano, n.d.r.) che fa risuonare le tue natiche.
Questa usanza  è diffusa in tutti gli sport di squadra, come se fosse virale ancorchè poco virile.




p.s. Pensieri pensati, poco pensanti, davanti ad un treno carico carico di Longisland.O forse era semplicemente un Longisland carico carico.

21 settembre 2011

Altro giro altro regalo

Oggi è stata una giornata che...
Una di quelle giornate che quando ci si  sveglia sembra destinata a non finire mai, ma poi si è così impegnati e indaffarati che il tempo vola.
Oggi non ci siamo fatti mancare niente.
Diotrie perse lavorando al computer per un elaborato da consegnare venerdì, umiliazioni da parte di assistenti professori spocchiosi e dulcis in fundo traffico milanese delle 18.30.
Fortunatamente sono sopravvissuto, ma domani è un altro giorno.


17 settembre 2011

Una volta era tutta campagna

C'è questa casa, in questo paesino sperduto, sulle colline della Sila, dove l'età media della popolazione si aggira sugli 85 anni.
Una casa che le ha viste tutte, frane, terremoti tranne, per motivi orografici, le inondazioni.
Questa casa ha visto crescere, giocare, vivere diverse generazioni, fino ad un ragazzo megalomane che aveva in mente progetti, forse irrealizzabili, per questa casa.
Insomma, un paesino con una gran vista.
Ma a breve questa casa finirà con il conoscere nuove facce e nuove generazioni.


14 settembre 2011

È bello parlarne al passato

Finalmente!
Alla sesta volta sono riuscito a passare un esame che rappresentava la mia bestia nera.
Un esame che fin dal giorno dell'immatricolazione sapevo che avrei odiato e così è stato.
Tutto qua, sono felice e volevo farlo sapere a tutti.
Ora scusatemi ma devo festeggiare, per ora mi limiterò a bere con supponenza una cocacola fredda da frigo, ma stasera si farà sul serio.


8 settembre 2011

"Questa è pazzia!" "No, questa è Milano!"

Stasera accompagnerò la mia Lei alla Vogue Fashion Night Out.
Sono psicologicamente preparato a vedere outfit (per dirla alla fashion blogger) improbabili e a passare una serata per negozi, facendo a gomitate per passare nelle vie del centro.Magari ci tireremo una gomitata con qualcuno di voi, se verrete.
La mia unica speranza è che ci offrano da bere nei negozi, come l'anno scorso.
Detto questo vi saluto, è già ora di prepararsi, ho una barba incolta a cui devo dare una forma.



7 settembre 2011

Toc toc, c'è nessuno?

Alcuni di voi lo sapevano, altri lo sospettavano altri ancora lo subodoravano ma per la maggior parte lo ignoravate.Ignoravate che avrei fatto un blog, e invece.
Invece eccomi qua, a riprovarci, dopo aver abbandonato il blog di msn che avevo da fanciullo.I tempi andati.
Era bello, nulla di eccezionale si intende ma mi divertivo a sistemarlo, a tenerlo curato e a scriverci qualcosa, così quando mi andava.Quando ero ispirato.
Adesso la faccenda sembra seria, sto blogger fa proprio le cose in grande.
Chissà se vi piacerà ciò che scriverò, chissà se mi piacerà, chissà.



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